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  il purgatorio

IL PURGATORIO

La dottrina del purgatorio nel corso dei secoli ha subito uno sviluppo, possiamo però così riassumere le tappe fondamentali:  
  • Concilio di Lione (1274)

Nel secondo Concilio di Lione (1274) si trova in un articolo una traccia riguardante il purgatorio:   "Se avviene che qualche fedele veramente pentito muoia in grazia di Dio, ma prima di avere terminata la penitenza (satisfactio) dovuta ai peccati, la sua anima viene perfezionata da pene purificatrici".  
  • Concilio Ecumenico di Firenze (1438 – 1445)
 
Nel Concilio Ecumenico di Firenze (1438 - 1445) fu definito come dogma, si decisero inoltre due  punti essenziali:

1.  l’esistenza del purgatorio

2.  il valore dei suffragi.   
  • XXV sessione del Concilio di Trento (1545 – 1563)
Nella XXV sessione del Concilio di Trento (1545 - 1563) vene redatto un decreto sul purgatorio in questi termini:   "La chiesa catto­lica, istruita dallo Spirito santo, conforme alle sacre scritture e all’antica tradizione, ha insegnato nei sacri concili, e recentissimamente in questo concilio ecumenico, che il purgatorio esiste e che le anime lì tenute possono essere aiutate dai suffragi dei fedeli e in modo particolarissimo col santo sacrificio dell’altare, il santo sinodo comanda ai vescovi che con diligenza facciano in modo che la sana dottrina sul purgatorio, quale è stata trasmessa dai santi padri e dai sacri concili, sia creduta, ritenuta, insegnata e predicata dappertutto".     
  • Concilio Vaticano II (1962 – 1965)
Nel Concilio Vaticano II (1962 - 1965) nella costituzione Dogmatica (Lumen gentium 7,49)  si parla del purgatorio come uno dei tre stati ecclesiali: la Chiesa del Cielo, la Chiesa che si purifica, la Chiesa della terra. Ecco cosa fu scritto:   "Alcuni dei discepoli di Cristo sono pellegrini sulla terra, altri passati da questa vita si stanno purificando ed altri godono della gloria". Inoltre si ribadisce di pregare per i fedeli defunti. 
  • Papa Paolo VI (1968)
Papa Paolo VI nel 1968 nella Professione di Fede o Credo del popolo di Dio ha detto:   "Noi crediamo che le anime di tutti coloro che muoiono nella grazia di Cristo, sia che debbano ancora essere purificate nel purgatorio, sia che dal momento in cui lasciano il proprio corpo siano accolte da Gesù in paradiso come Egli fece per il buon ladrone, costituiscono il popolo di Dio nell'Aldilà della morte, la quale sarà definitivamente sconfitta nel giorno della resurrezione quando queste anime saranno riunite ai propri corpi".   La dottrina del purgatorio si basa fondamentalmente sul testo biblico 2 Maccabei 12:45 e poi viene rafforzata dalla tradizione e dalla teologia di santa Caterina da Genova (1447 - 1510) nella sua opera "trattato sul purgatorio".    

CONCLUSIONI SUL PURGATORIO

Il purgatorio non esiste; i morti vanno o in cielo con il Signore se sono salvati o all’inferno nei tormenti se sono perduti. Gesù Cristo nel suo insegnamento non ha mai lasciato intravedere che oltre al paradiso e all’inferno ci sia un terzo luogo, egli ha detto:  
  • “Entrate per la porta stretta, poiché larga é la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Matteo 7:13-14).  
Quindi ci sono solo due vie, ed esse sono la via della perdizione e la via della salvezza
  • "Ne usciranno, quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna" (Giovanni 5:29)
  • "Molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno, alcuni per vita eterna, altri per vergogna e infamia eterna" (daniele 12:2)
  • "E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri secondo le loro opere. E il mare restituí i morti che erano in esso, la morte e l'Ades restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco". (Apocalisse 20: 12-15). 
  • "Quale speranza infatti può avere l'empio anche se riesce a fare guadagni quando Dio gli toglie la vita?"Giobbe 27:8 
  • “E’ stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio”(ebrei 9:27). 
  • "Or avvenne che il mendicante morí e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo; morí anche il ricco e fu sepolto. E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno. Allora, gridando, disse: "Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma.  Ma Abrahamo disse: "Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri. Oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posto un grande baratro, in modo tale che coloro che vorrebbero da qui passare a voi non possono; cosí pure nessuno può passare di là a noi. Ma quello disse: "Ti prego dunque, o padre, di mandarlo a casa di mio padre, perché io ho cinque fratelli, affinché li avverta severamente, e cosí non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Abrahamo rispose: "hanno Mosé e i profeti, ascoltino quelli". Quello disse: "No, padre Abrahamo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno". Allora egli gli disse: "se non ascoltano Mosé e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti"(Luca 16:22-31).
Gesù ha detto: “Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”(Giovanni 5:24).        

Paolo ha detto ai Romani:
“Non v’è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù”(romani 8:1).  
io posso ogni cosa in Cristo Gesù
 
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Gesù gli disse:
"Io sono la via, la verità e la vita;
nessuno viene al Padre
se non per mezzo di me."
 
 
 
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